29 Novembre 2022

L’Avvento

“Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,20). L’annuncio e la fiduciosa supplica per affrettare il ritorno del Risorto formano il nucleo essenziale del Tempo d’Avvento. Solo in apparenza il “tempo liturgico” si presenta come tempo ciclico, come una tradizione che si ripete. Ogni anno che lo celebriamo constatiamo che il Regno di Dio avanza nella storia: storia del mondo, storia della salvezza.
I segnali che provengono dal mondo potrebbero scoraggiare: che cosa è la celebrazione liturgica – proposta debole e fragile, affidata alla recezione e alla buona volontà degli uomini – in confronto ai conflitti, alle tensioni, alle guerre che serpeggiano e sembrano sul punto di esplodere? In realtà non si tratta di un tempo debole, anche se viene espresso con sobrietà particolare dalla liturgia. E’ un tempo forte di preparazione e di avvio, che invita a iniziare un nuovo percorso, settimana per settimana, verso il compimento di quella era nuova della storia umana cominciata con il Natale del Signore, che celebreremo nella festa e nella gioia.
«Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci» (Is 2,4). Un annuncio inaudito apre la Liturgia della Parola della prima domenica di Avvento. Una profezia che scuote le coscienze, che ha il coraggio di vedere la luce dove altri identificano solo tenebra e non senso. Questo annuncio non rimane un fatto isolato: tutti i testi delle liturgie d’Avvento (letture bibliche e testi patristici, salmi, orazioni e prefazi, antifone e canti) sono disposti in modo da richiamarci e accompagnarci a una fedele vigilanza nel cammino. Lo spirito dell’Avvento non può lasciarci indifferenti.
Se noi andiamo verso il Signore, in realtà è il suo venire che ci smuove dall’immobilismo e rimette in moto energie sopite, ci libera da stanchezze e pigrizie. Un rinnovato incontro con lui può dar vita a un nuovo segmento del nostro vivere, che dia uno spazio più generoso a Colui che viene. Così possiamo dare senso pieno alla parola Avvento, che vogliamo onorare e rendere concreta. E prende profondità anche la nostra supplica: «Vieni, Signore Gesù, spezza le nostre spade, smussa le punte delle nostre lance, cancella i desideri di guerra, le chiusure, i muri: riconosciamo la tua chiamata e il bisogno di aprirci a te, senza timore».


S.E. Mons. Nunzio Galantino